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> Leading Articles > 12 Gennaio 2013 – Europa o Cara, Noi Lasceremo?…

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LA VITA UNITI TRASCORREREMO?

De’ corsi affanni compenso avrai?


Mutuando, anche un po’ ingenerosamente, una delle più celebri romanze de La Traviata verdiana (la famosa Parigi, o Cara) e “traslando” Parigi nell’Europa tutta, ecco che si ottiene un quadro abbastanza fedele dello “scabro paesaggio”, nell’attuale momentum storico; quanto affannoso (quasi di manzoniana memoria*) soltanto i veri posteri potranno poi sentenziarlo.
Ciò non toglie che sia stata un poco la litania del 2010/11, il grande memento del 2012 e allora lo sarà anche di questo 2013, giunto appena alle battute iniziali?
Fuori o dentro dal/al l’€?
O insieme per la vita e a difenderlo sine die come per voce di Mario Draghi, a fine Luglio?… fatto peraltro già commentato a suo tempo!



Quest’anno, l’embrione che fu – di Comunità Europea – festeggerà il suo 56° compleanno (risale infatti al 1957 il Trattato di Roma che la istituì), sebbene più di 60 ne compirebbe il primo organo con reale entità sovranazionale, ossia la famosa CECA, che non è l’attuale Repubblica :-), ma la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (in seguito fusasi con la CEE e l’EURATOM), nata e sottoscritta in occasione del precedente e grandemente precursore Trattato di Parigi del 18 Aprile 1951 (da qui, la vera traslazione del “Parigi, o Cara” in “Europa, o Cara”), per iniziativa di due illuminati statisti francesi e poi entrata in funzione l’anno seguente.
Soltanto successivamente, sei anni dopo, si arrivò appunto al Trattato di Roma, come sopra accennato, del 25 Marzo 1957.

Sto rammentando ora e velocemente tutta questa cronistoria, giustamente per sottolineare la ferrea volontà – grande e inarrivabile utopia? – di “condivisione economica” che ispirò i Padri Fondatori di allora (non a caso la prima unione fu tipicamente e prettamente industriale, dunque cifra precisa, del processo di ricostruzione in atto), congiunta alla notoria necessità di debellare e sconfiggere prima le guerre (prima di combatterle!), dopo lo scempio e lo sconquasso che erano sotto gli occhi di tutti, al termine del Secondo Conflitto Mondiale.

Da allora, però, in un vizioso e men che virtuoso “crescendo” rossiniano, la “temuta guerra” si è spostata sempre più sul campo finanziario e calzerebbe benissimo il detto francese:
«C’est l’argent qui fait la guerre!» (“sono i soldi a crear la guerra!”).

Col crescente benessere, tutti hanno potuto essere un poco partecipi di queste piccole o grandi battaglie e anche l’Unione volle suggellare sotto questa bandiera la fine dei conflitti finanziari, con la sottoscrizione del Trattato di Maastricht (prettamente finanziario, ma non fiscale, etc. e dunque ecco servito il “grosso guaio a Maastricht”, ancora purtroppo in atto), ormai maggiorenne anch’esso – e secondo persino la vecchia legge! –, poiché compirà tra pochi giorni proprio i 21 anni, risalendo ormai al 7 Febbraio 1992.
Un figlio da alcuni però ricusato (v. Danimarca), da altri inviso e reietto.
E il quesito che ora in tanti si pongono è realmente:

«È mai cresciuto costui, dopo esser nato, pur avendo raggiunto la piena maturità?».

Quasi per assurdo, da quest’ultima fase dell’Unione – la quasi finale – sono derivati i peggiori guai, i peggiori conflitti finanziari che la storia recente e lontana possa annoverare.
E hanno toccato il loro apice e climax proprio nel corso di questo ancora recente e fremente 2012, durante il quale , sul baratro, si sono affacciate Grecia, Portogallo, Spagna e, ultima – e ahinoi! –, anche la nostra Italia.

Sull’indice FTSE-Mib e di quanto abbia perso in questi anni, sia in senso assoluto sia in senso relativo (nei confronti, per esempio, proprio del DAX), si conosce ormai praticamente tutto, ma di come si posizioni l’indice forse più rappresentativo e “sintetico” di tutt’Europa (lo EuroStoxx50) e in senso assoluto, spesso si conosce un po’ meno, magari perché troppo affaccendati con le domestiche vicende…

Lo stesso EuroStoxx50 segnò il suo massimo storico nel 2000, il 6 Marzo, a quota 5.464.63.
Nel 2007, tentò di riavvicinare quei livelli, ma si fermò estatico in una notte d’estate, il 16 Luglio, a quota 4.557,57, fallendogli dunque dal recuperare ancora quasi un 20%, più precisamente, il 19,90%.
Un po’ la stessa sorte che toccò al nostro indice, allora e ancora Mib30 e poi S&PMib40.
Da tutti questi passaggi e miscugli anche un poco raffazzonati, risulta che il massimo (sempre del 6 Marzo) fu segnato appena sopra quota 50.000, a 50.106,56 (in realtà allora non c’erano i decimali e questo dato sortisce dall’applicazione di una qualche rettifica, poiché, personalmente, ricordo un FIB fin verso quota 52.000… accetto volentieri contributi di altri ricordi, da parte di chi legge ;-) e invece, nel 2007, si fermò il 18 di Maggio, a 44.364 punti, mancando così di recuperare “soltanto” (confrontato con lo EuroStoxx50 appena “scannerizzato”!) un 12,94% ovvero sette punti percentuali in meno.

Oggi, la situazione si è pressoché capovolta e con cifre ben più grandi.
Il quadro attuale è dunque così riassumibile, quando confrontato con i rispettivi massimi del 2007:
•       EuroStoxx50 – Last in Close @ 2.717,79 e pertanto con un 67,69% da recuperare per raggiungere i livelli di cinque/sei anni fa;
•       FTSE-Mib – Last in Close @ 17.502,39, dunque con un immenso 153,47% da recuperare per raggiungere medesimi livelli e sempre di cinque/sei anni fa.

Eppure, in questo 2013, le performance – ritengo – si faranno proprio in quest’area (Euro) e magari sui paesi più colpiti negli anni precedenti.

•       motivo: la stessa configurazione di avviata great recovery in cui versano gli indici stessi, a partire proprio dal FTSE-Mib e sino allo EuroStoxx50, del quale ultimo si vede qui rappresentato un chart partente proprio dai massimi del 2007 e sino a oggi.






Il grafico, realizzato secondo i più puri dettami delle mie Fibonacci Waves evidenzia come quest’indice sia entrato in un sottoquadrante fondamentale per le stesse FW (punto x), il che potrà proiettarlo ora verso l’area resistenziale più forte in assoluto e presente su questo indice.
Vale a dire i 2.860 punti, i quali in ogni caso potrebbero essere raggiunti già entro questo primo semestre (potrebbe essere anche molto prima, sebbene fino a quasi tutto maggio vi sia tempo).

L’eventuale superamento di questo livello fornirà poi una spinta in ulteriore accelerazione, la quale potrebbe decretare la fine del bear market anche su questo indice.
Nel frattempo – se quanto sopra si realizzasse – quasi sicuramente il DAX andrebbe a realizzare i nuovi massimi di sempre, oltre i suoi historical top di quota 8.105 e risalenti al 2000 e al 2007, come già ricordato più volte.

•       motivo: a parte alcuni mercati che potranno fare molto bene (quale, per es. la Korea col suo Kospi Index, sempre che lo Won coreano sappia confermare quanto fatto l’anno scorso), tante altre performance borsistiche saranno “viziate” dalla possibile rivalutazione dell’€ stesso.
Già un esempio lampante proviene dal comportamento dello Yen nipponico, il quale viene da perdere circa un 15%, nel corso del 2012, un processo che anche ora, in quest’inizio di 2013 (sebbene sussistessero determinate configurazione tecniche a suggerirlo), sembra non volere arrestarsi.


E dunque, con questa impostazione grafica, nell’Area €, la crisi sembrerebbe dimensionarsi per cause, ma soprattutto in effetti.
Resta sempre – certo – il mistero di una crisi nata e arrivata dagli USA e invece che ha infettato la vecchia Europa!
In conclusione, ritengo che molto di tutto quanto ci ha lasciato in eredità ambasce e paure, in questo 2013, subirà un drastico ridimensionamento… è un po’ la solita solfa… ma a pagare lo scotto del beneficiato ora sarà forse davvero la Germania, anche l’unica potenzialmente a poter uscire dall’€… e non le altre “sorellastre”!


* Dal coro dell’Adelchi (atto IV), con quell’accusativo alla greca (“Sparsa le trecce morbide/sulll’affannoso petto”) che ci rammenta il Paese della grande cultura, ma anche della grande tragedia.






Livelli più precisi e intermedi saranno forniti come sempre a interno sito nelle varie sezioni dell’Area Riservata dedicata agli:

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                              Pavia, 2013, January the 12/13th





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