… Per la prima volta, da inizio 2013, sono occorse due candele nere, in long black body, consecutive – certo a significare che il movimento precedente era stato strabiliante – ma anche forse a evidenziare il primo vero momento di ambasce di questo 2013.
Una simile circostanza si era verificata a febbraio, ma là non si poteva realmente parlare di two long black bodies, per via dell’ombra inferiore del secondo.

Qui invece, i due lunghi corpi neri – separati per giunta da un piccolo gap – sono stati davvero netti e inconfutabili (cfr. le due ellissi sui prezzi).

Che poi, la domanda subito a seguire che ci si porrebbe è allora questa:

«Se l’andamento (sinora) positivo di DAX e S&P500, aveva permesso – pur tra mille problemi e diatribe interne – una qual certa tenuta al nostro listino – nel momento in cui questi due indici dovessero davvero andare incontro a una fase correttiva più complessa, cosa ne sarà di noi?»!.

Questo argomento sarà poi affrontato a interno sito e nelle apposite Aree Riservate.

Qui invece e per l’intanto, si tenterà di capire davvero quale entità potrebbe assumere questa correzione USA, correzione USA che, al momento, non pone ancora assolutamente in pericolo il trend rialzista in atto (e ho parlato specificatamente di trend rialzista e non di bull market, concetti che nelle Fibonacci Waves assumono diverso – assai diverso – significato!).

Le due minute e precedenti correzioni di quest’anno (Febbraio e Aprile) ebbero portata davvero quasi insignificante:
•       a Febbraio, lo storno arrivò a un -2,81% (close to close)
•       ad Aprile invece ci “si spinse” a un -3,25%.
Nell’attuale, si è giunti invece al -4,85% e la durata del movimento correttivo (anche più composito) ha raggiunto il mese, mentre nei due casi precedenti, la durata massima si era attestata intorno alla decina di giorni.

Dunque, si è così intanto raggiunto il primo punto cruciale e che il chart evidenzia appieno: i 1.590,42 punti.

1.590,42 punti, lasciati appunto col long black body di giovedì (il maggiormente profondo e con chiusura @ 1.588,19), poi recuperati appena con l’ampia doji finale di venerdì e con close @ 1.592,43.

Tutto questo potrebbe anche significare “minimo fatto”, ma il segnale è per ora flebile e necessitante di molteplici conferme.
Non è sufficiente una “solitaria” doji, pertanto il movimento in atto potrebbe proseguire e ancora per oltre un mese, sino ad arrivare alla seduta del 30 Luglio.

LO RIBADISCO QUI, SOPRATTUTTO PER COLORO CHE SI SPAVENTANO AL PRIMO STORMIR DI FOGLIA: QUASI NON ESISTE MERCATO CHE POSSA SALIRE, SENZA SCENDERE (ALMENO UN POCO), MA ANZI LE CORREZIONI SONO IL FATTORE UNICO CHE POSSA ALIMENTARE ULTERIORI SALITE.

Ebbene detta correzione potrebbe anche continuare sino a quota 1.548,00 (circa un -2,80%, sempre close to close, dai livelli attuali), che nulla ancora cambierebbe nello scenario dello S&P500, ma, se ciò accadesse davvero…
«La nostra Italia, sospinta, venerdì, addirittura sotto quota 15.450 (e abbondantemente!), come reagirebbe a questo colpo?»!…

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