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> Markets > State of The FW del 22 Gennaio 2012 (Preview) - Gli Enigmi Sono Tre!

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GLI ENIGMI SONO TRE!

Quante le Soluzioni?


In settimana, ho rilasciato un'intervista al sito Trend-online, ove lasciavo trasparire un certo possibilimo, condito di prudenza.
Avrei voluto sviscerare meglio alcuni temi (quale, per esempio, il differenziale di performance tra DAX e FTSE-Mib), ma:
• mi rendo sempre maggiormente conto che è difficile e complicato far percepire al lettore ciò che non è "percepibile", "non percepibile", per via di una sorta di autodifesa patologica, nel senso che talvolta un lettore "vuol sentire ciò che pensa". Mission Impossible!
• In un’intervista occorre essere diretti, veloci e soprattutto avere tempo per realizzarla, cosa non sempre possibile, quando appunto si cercano di toccare più punti dolenti e importanti.



Insomma, se nell’intervista, uno era l’enigma, in realtà lo stesso si biforca, si triparte e forse ancor più!

«Gli Enigmi sono tre, la morte è una!»,
così cantava Turandot nel secondo atto dell’omonima opera lirica,
ma Calaf rispondeva:
«Gli Enigmi sono tre, una è la vita!»

E tra vita e morte – sempre il solito e persin noioso dualismo – stanno sospesi gli indici delle piazze europee più in difficoltà, ma al tempo stesso sembrano possedere sette vite, poiché paiono crollare, piegarsi ai venti più maligni, ma poi si ritirano su, senza cedere… arretrando ma non crollando…

Gioco dell’aspettativa e della follia (che per Elliott era persino rappresentabile graficamente), ma ovvio che non possa durare ancora molto, a meno di avviarci a una pietosa agonia/eutanasia in laterale e quasi sui minimi, dimenticati da Dio e dagli uomini… un po’ alla stregua della sorte toccata al Giappone, ormai da vent’anni a questa parte… dai minimi del ’92 a quota 14.500 e ora a 8.750 punti circa…

Ma Nessun Dorma!
I set-up più importanti stanno esaurendo e proprio l’Italia sarà l’ultima a decretare il suo punto d’uscita dal suo ultimo quadrante, il più basso di normal range delle FW.

Il DAX uscì addirittura già a Febbraio del 2011 (e gli effetti si videro, ma partiva da molto in alto): a 7.322 punti, la sua uscita e in chiusura ha realizzato un minimo a 5.072 punti (12/09/2011).
Un’escursione di 2.250 punti esatti, di cui 1.332 recuperati (il 59,20%), alla chiusura di venerdì pomeriggio, avvenuta a 6.404 e a 6.462,50 giungeremmo sul 61,80%.
Punto cruciale, punto fatidico?

La mia ipotesi di recovery (per l’Europa tutta), per ora, non sta trovando né grande realizzazione, né molti riscontri dal punto di vista delle performance borsistiche e nel comportamento del Bund (ancora evidentemente troppo alto).

Per l’€, invece sì.

La risoluzione di molti problemi dell’Europa passava e passa per il dazio tedesco: è inevitabile.
La Germania, infatti, prima o poi dovrà pagare dazio per avere inguaiato i partner europei – prima quelli periferici, ossia Grecia e Portogallo e poi addirittura quasi suoi pari, ovvero Francia, Spagna e Italia.

Non pagasse – non volesse pagare – ecco che ci avvieremmo a quella lunga morte laterale di cui sopra e allora per mercati come Spagna, Francia e Italia e, di riflesso (e in buona parte), anche per l’indice EuroStoxx50, nulla da fare rimarrà e, su queste borse, per lungo tempo vi sarà ben poco da mordere
.

Ma è (sarà) davvero così?
Ed ecco il primo enigma… quello che sviscereremo a fondo questa settimana.



In questo grafico (parte in basso) dell’indice delle blue-chip europee – con alta componente finanziaria – passeranno molte delle risposte che stiamo cercando!

Come può notarsi:

•       fino a meta Luglio 2011, l’EuroStoxx50 era andato decisamente peggio del DAX (freccia);

•       poi da metà Luglio (inizio della fase acuta di discesa), il DAX prese ad andar peggio e così (nonostante un breve "rientro"), fino ai minimi di metà Settembre 2011;

• ora – come potrete osservare, notando la banda che si è venuta a disegnare – quest’indice è "rientrato" nuovamente nella parte più bassa e finché stazionerà dentro la stessa, grossi crolli saranno molto difficili a immaginarsi, ma altresì grosse risalite.

Dunque se, complessivamente, lo EuroStoxx50, dal Luglio 2011 a oggi, si è mosso meglio del DAX, dovrà anche sapersi issare almeno al di sopra del punto ove stazionava quando furono realizzati i minimi di Settembre, di cui appena sopra.


MA ATTENZIONE: non inganni la dinamica di relative performance, in quanto appunto essa è relativa e non assoluta e dunque il rapporto potrebbe migliorare anche in presenza di borse discendenti (come in effetti ha fatto da luglio a oggi).

Tornando invece alla struttura reattiva in atto sull’indice EuroStoxx50, la stessa troverà forte opposizione in 2.450/60 punti (chiusura di settimana @ circa 2.427).

Questa vicinanza con l’area resistenziale, potrebbe – già nel corso di questa settimana – dare origine a un movimento secondario correttivo che per l’indice europeo troverebbe tra i 2.365 e i 2.303 punti un naturalissimo target che nulla cambierebbe nel trend semi-ascendente in atto, semi-ascendente poiché di breve, poiché inserito ancora in un più ampio – e pur erratico – trading range.


Continuerà qui, con Grafici e Livelli...

Pavia, 2012, Jan. the 22nd










MA ATTENZIONE ANCORA UNA VOLTA: LE CONCLUSIONI POTREBBERO ESSERE DIVERSE DA QUANTO QUI APPARE, IN SUPERFICIE... COME SEMPRE IN TUTTE LE COSE...