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> Markets > State of The FW del 18 Dicembre 2011 (Preview) - La Ragazza sul Ponte

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LA RAGAZZA SUL PONTE...

... "Salvata" dal Lanciatore di Coltelli!


Riflettevo che ormai più che un Rally (o Dune Buggy!) di Natale questo mese di dicembre sta rivelandosi un Ponte... forse verso il 2012... forse verso qualcos'altro... ma ciò che regna è l'insoluto e allora l'altro celeberrimo e storico "ponte della filmografia"...
... prima di Cassandra Crossing...
... quello sul Fiume Kway!
forniva forse troppo l'idea di un qualcosa di "tremendamente finito".

E qui - purtroppo o forse bene - non è proprio ancora finito nulla.
Le borse han fornito l'impressione di essere sospese tra vita e morte, ma quasi in assenza di emozioni, come timorose e silenti…



E di lunghi silenzi e intagli musicali - oltretutto in splendido bianco e nero - è costruito questo capolavoro di Patrice Leconte, appunto La Ragazza sul Ponte, storia misteriosa in cui il mito freudiano eros e thanatos assurge in tutta la sua palese e apparente dicotomia e al tempo stesso in tutto il suo indissolubile legame.
Quel legame che faceva dire a Egon Schiele (pittore austriaco, dalla tormentata esistenza, e pupillo di Gustav Klimt):

... Tutto ciò che vive è anche morto, porta in sé il suo esistenziale compimento, fin dall'istante del concepimento...

E più l'eros (pulsione di vita) si affianca al thanatos (pulsione di morte), lo stesso dualismo intrinseco, trova ragione d'estrinsecare il suo affascinante mistero.

La Ragazza sul Ponte è racconto e narrazione di una giovine e bella aspirante suicida, salvata nel suo gesto (che forse mai avrebbe compiuto) e da un tuffo disperato nella Senna, da un lanciatore di coltelli che infine la prende con sé, mettendo in scena il suo spettacolo migliore, in cui (apparentemente) la ragazza sceglie di vivere per un'altra via di morte - se questa dovrà venire -, maggiormente sotto le luci della ribalta, sebbene povere e disperate, ma più protagonista almeno di un gioco e, se nel gioco è inclusa la morte, lo stesso trapasso trasfigurerebbe, da dramma e fatto singolo, a dramma collettivo, giacché ogni volta diparte qualcuno che ci ha fatto vivere un attimo, per quel breve attimo, moriamo e moriremo anche noi.







E la "nostra" Fille sur le Pont, in questo caso non può che essere la flagellata Europa...

E le residue velleità rialziste europee (non considerando il DAX) sono consegnate ora nelle mani proprio dello EuroStoxx50, il ricettacolo delle principali istituzioni finanziarie dell’area €.

Come può notarsi dai grafici precedenti (qui non riprodotti) e da quello qui a fianco è questo l’indice continentale (tra i maggiori, o almeno nell’asse Germania-Francia-Italia) ad avere lasciato più spazio tra sé e il DAX, dal ribasso luglio/agosto a oggi.




Tuttavia con la seduta di venerdì non si è saputo evitare una chiusura inferiore ai 2.210 punti (Last @ 2.202,72 in close), la qual cosa e in mancanza di un prontissimo recupero degli stessi 2.210 potrebbe riportare negative ripercussioni anche su quest’indice.


Grafico dello Eurostoxx50 (SX5E) con l'indicazione dei vari quadranti ricavati tramite le Fibonacci Waves


E la situazione tecnica dell’indice europeo è migliore e di poco dell'Italia, soltanto da un punto di vista di "struttura", essendo stato il rimbalzo italiano di ottobre più scoordinato e fulminante, situazione che è palesata dall’osservazione dei minimi discendenti proprio sul grafico dello SX5E sottoriprodotto, che ha consentito anche un diverso "approccio d’ingresso" nei quadranti di one minor degree delle Fibonacci Waves.



Continuerà qui

Pavia, 2011, Dec. the 18th