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> Markets > State of The FW del 20 Novembre 2011 (Preview) - Spre(a)d at Stairs?
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ovvero la Paura Per il Sempre Esistito Signori Buongiorno, Buona Domenica... "La Domenica andando alla Messa"... passando magari prima per l'edicola e riempiendosi del solito fascio di riviste e quotidiani... Eh già!... Perché ciascuno di noi - minimamente interessato alla finanza - attende quasi spasmodicamente il week-end, per poi arrivare a casa, magari davanti allo scoppiettante camino e in pantofole super-imbottite, super-riscaldate, per "informarsi" con cognizione sui fatti della settimana, quasi per potere prendere le contro-misure per quella a venire, quasi fosse sempre una guerra o l'ultima battaglia da non perdere, giacché, dopo di quella, arriverebbe la resa, la bandiera bianca... Non può essere così!... Non deve essere così! Di fronte al terrifico, siamo disposti anche ad ammorbarci un po' il fegato (pur di informarci) in questo maledetto week-end che poi risulta sempre troppo corto per "leggere tutto quello che si sarebbe voluto (dovuto?)". E in questi tempi le parole più ricercate in Google (poiché la ricerca internettiana è la fase seguente alla lettura!), saranno allora default, spread, aumento di capitale, deflazione e, ultima, "Monti+al+Colle"!... ma quella più cliccata - e chissà perché? - sarà sempre s p r e a d... Spread in Heaven!!! Stamattina ne parlavano anche al bar! Due signori che francamente con lo spread avevano ben poco da spartire... e lo dico con tutto il rispetto di questo mondo! Un po' insomma come nell'era delle dot.com quando il delirio per il "denaro facile", trasformava una massaia in trader. Ora ugual cosa! Sono questi gli squilibri che bisogna evitare, prima di quelli di bilancio! Certo e lo ammetto senza indugio: io stesso in questi tre/quattro mesi mi sono "piegato", talvolta troppo con accondiscendenza, ai varî Sentiment (ma ne avevo avvisato, dicendovi che non esisteva molto scollamento tra Ragione e Sentimento e allora essendo mutata - e più volte - la Ragione, doveva mutare anche il Sentimento!) e forse allora, in questa fase, sarà bene davvero "isolarsi" soltanto (ancor più del consueto!) unicamente nei grafici... ma d'altra parte anche i grafici mi riportano ai dannati spread! Porco cane! Eh sì!... perché forse inconsciamente tutti amiamo i balletti, i saliscendi su scale sperticate, e oggi inevitabilmente questi fantomatici spread stanno danzando un irrefrenabile tip-tap (stile Fred Astaire e Ginger Rogers), che ci ricorda anche quello, forse soltanto un po' più sincopato, dei famosi Roaring Twenties, gli anni Venti dorati e Ruggenti made in USA, gli stessi che precedettero gli anni della Great Depression e della crisi del '29. E oggi in depressione ci siamo già forse noi, ma prima di tutto in una depressione che è dentro di noi, endemica ed anche un po' voluta e cercata. Signori, diciamocelo! Ho ricevuto decine di e-mail in questi giorni che avallerebbero questo mio pensiero ed io stesso - giocoforza - son caduto nella trappola della Grande Depressione, prestandomi nel rispondere... talvolta è il mio mestiere, talvolta è un senso davvero di conforto a chi lo ha smarrito e non certo per causa sua, ma perché vittima del "sistema". Facile a dirsi?... Frase di comodo?... Era tanto di moda dirlo tempo fa, ma lo è forse ancora oggi. E a questo punto diverrò più "ermetico". Qualcuno potrebbe infatti immaginare dove tenderebbe questa digressione post-ludica e depressiva, dall'effetto della fase "down", post-trip! Ma è l'informazione che è così, ma lo è sempre stata... non è novità e non è dunque un j'accuse ai Tempi Moderni. L'informazione che ci è data è quella da noi cercata: «Dammi un mercato in bolla, che possa riparare ai cento in sgonfiamento!». Quanti comprerebbero un giornale che ci parla di "portamonete rinvenuti e restituiti"; "cani ritrovati da badante"; "medaglia d'oro al volontario sacrificante la sua per salvare un'altra vita"? Meglio, molto meglio: «Dammi un mercato in bolla, che possa riparare ai cento in sgonfiamento!». Ma non è certo così che ci si approccia a una "sana finanza"! Ma purtroppo l'affermazione di cui sopra è già mendace nei termini, poichè chi di voi ha mai veduto una finanza sana e non... diciamo semplicemente... "corruttibile"? Bando alle inutili ciance allora e veniamo a noi. Ebbene: il differenziale tra i tassi (soprattutto tedeschi) europei e i nostri è sempre esistito! Dunque era un'eccezione la fase in cui tutto sembrava andar bene e questo famigerato spread (col Bund tedesco) era ridotto soltanto a 50bps, come illustra il Chart of The Week e questo soltanto nel 2008, agli inizi del 2008! E non ci sarà neppure bisogno di grafici per ricondurre a tempi in cui la nostra Italia funzionava a meraviglia, pur in condizioni di "emergenza di debito pubblico"! Quelli come me, vicini ai 50, ricorderanno forse proprio i primi CCT o BTP comprati e che con nostra grande gioia ci davano il 10% ogni sei mesi!!! Che gaudio incassare una cedola da 100.000 Lit. per ogni 1.000.000 investito e, se poi era con scadenze giugno/dicembre, ci pagavamo ferie e Natale!.. e che ferie e che Natale! Eppure la parola spread, forse nel vocabolario della finanza, non era ancora entrata o serviva soltanto a indicare proprio soltanto il meccanismo di "indicizzazione" di quegli stessi CCT: Rendimento BOT + Spread (appunto!) = Cedola E basta!E dunque più lo spread era elevato, più ricercato era quel benedetto CCT! Certo tutto sottostava ad altre "regole economiche", ma c'era la "benedetta lira", con la quale si sistemavano tutti i disavanzi, in partite correnti o "ferme"! Oggi invece lo spread è terrifico, proprio perché questo calmiere (artificiale certo, ma lo sono così anche le dighe che arginano le piene!) non esiste più! C'è l'€ e ci rimarrà e non si tornerà alla lira e neppure alla situazione pre-Bretton Woods! C'è l'€ e basta! Qualcuno certo dovrà pur "pagare", per ricondurre a quanto dettato insulsamente da Maastricht. Ora: l'Italia ha già pagato abbastanza... forse qualcuno se n'è reso conto e quello stesso "qualcuno" gioca a fare il furbetto (vero Merkelona?). Se tanto mi da' tanto (e qui sono allora i grafici a suggerirmelo) per i prossimi due anni, non ci sarà molto da "mangiare" nel piatto, ma l'importante è ora sopravvivere per esserci allora! Ma come fare? Intanto anche i tassi tedeschi hanno ripreso a salire, dunque "riducendoci" lo spread, ma come sempre le cose vanno viste sotto diritto e rovescio e dunque non tutto è per merito nostro... ... Potrà essere che anche comprare BTP possa rivelarsi un affare (ma è pur sempre un'operazione in counter-trend), lo stanno spingendo col BTP day... ma l’affare molto più semplice e decisamente a minor rischio potrebbe essere quello di vendere Bund! Ma come fare? ATTENZIONE: Quello soprariprodotto non è il grafico del Bund decennale tedesco, ma il grafico del rendimento che lo stesso esprime. Mentre intanto questi accadimenti si susseguono senza posa, gli stessi mercati azionari ballano un ancor più frenetico tip-tap e su una mattonella!!! Beh, non proprio tutti, ma certamente il nostro FTSE-Mib ne è l’epigono. 14 sedute in congestione!... con le candele tutte in... Dancing Cheek to Cheek! Tuttavia, in questa danza disperata, alla fine della settimana, ha retto quei 15.201 punti (Last @ 15.232,56) che consentono ancora di guardare con una certa serenità la settimana che sta per aprirsi. Certo, se attendevamo risposte più decise (ed era lecito attenderle), le stesse risultano a oggi ancora "non pervenute", ma il prossimo grafico potrebbe essere di certo interesse. ... E se, in questi quattro anni, qualcuno ha pagato un prezzo per "convivere" con l'€ (e siamo evidentemente noi!, italiani!), ora forse qualcun altro dovrà pagarlo per tentare una riconciliazione che non porti a un "divorzio collettivo" (abbiamo visto, quasi "impossibile"). E questo allora forse spiega perché: ultimamente il FTSE-Mib ha ripreso a far meglio del DAX (y); il testa e spalla, presente tuttora come una Spada di Damocle, sull’indice tedesco, sia lì che incomba; il Bund abbia preso a indebolirsi proprio ora… Insomma, la nostra rimane sempre una borsa a rischio, ma forse ora tra le Cenerentole (dalle ceneri di cui si imbratta, pulendo il camino) d'Europa, potrebbe esser pronta a fare uno sgambetto letale alla matrigna crudele e terrifica?... e che forse tanto crudele e terrifica non è più?... Naturalmente... Naturalmente... se si vuole ancora salvare l’Europa e riscrivere, una volta per tutte, un nuovo Maastricht, più illuminato, meno illuso!... e scrivere una pagina di storia meno "epocale"… Versione Completa qui Pavia, November 2011, the 19th MA ATTENZIONE ANCORA UNA VOLTA: LE CONCLUSIONI POTREBBERO ESSERE DIVERSE DA QUANTO QUI APPARE, IN SUPERFICIE... COME SEMPRE IN TUTTE LE COSE... |