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> Markets > State of The FW del 31 Luglio 2011 (Preview) - Dance with Wolves?
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Il gioco comincia (se non lo è da tempo) a farsi pesante… Ma il "gioco" dovrebbe esser già chiaro da altrettanto tempo… E non è più gioco "Orsi e Tori"… Ora abbiamo a che fare con veri Lupi affamati – pronti a scannarsi fin all’ultimo brano di PIL! –, e non buoni come quello che siamo stati abituati a vedere "ballare" con l’ufficiale John Dunbar (Kevin Costner), Due Calzini… di fronte a un tiepido e rassicurante falò… E ogni "brandello di carne o cura" non potrà essere di sazietà e salvezza (la "bestia" ora esige altro sangue!) per questo o quel Paese – vedasi i presunti salvataggi o affondamenti (secondo da che punto di vista li si osservi) di Grecia, Portogallo e dintorni – ma i mercati per ora non andranno ancora da nessuna parte, almeno in modo decisivo. Io stesso ho enfatizzato le eco americane, i battibecchi repubblicani-democratici, le sorti di un Paese, intanto come stanno davvero i fatti, di sicuro, non lo sapremo forse mai… ed il "forse" costa grosso sforzo calligrafico (fortuna vuole... ma è davvero fortuna?... che a mano non si scriva più), ma intanto: gli indici delle principali borse sdrucciolano, scricchiolano, ma non crollano, sebbene durante l’ultima seduta della settimana si sia temuto il peggio, mentre gli economisti cercavano di comprendere e s’interrogavano sulla "bufala" sortita dal dato sul PIL USA, visto che ora sono possibili "revisioni di tutto", di "ciò che è stato" e di "ciò che sarà". Serio, no? E poi ancora c’è chi sostiene che non sia una burla!... e che invece sia una burla l’analisi tecnica... Mah?!? Il nervosismo, certo, qualora si osservasse un grafico del Bund, per l'ultimo periodo, si coglierebbe appieno. A 5 giorni ora esprime una volatilità a tratti maggiore di quella del DAX ed è un accadimento verificatosi in rare occasioni, come illustra infatti il Chart of The Week di questa settimana: Ma le nostre care borse? Vediamone i riscontri grafici dell’ottava, ma in uno State of The FW di transizione affidandosi poi ai Flash Charts per gli eventuali aggiornamenti. In Europa paga un poco dazio anche il DAX: non supera l’area 7.352/7.375, e per questo si consulti, pag 5; e martedì, dopo il rialzino d’inizio settimana, apre a 7.370 circa e poi chiude a 7.349 punti, dunque appena sotto ad entrambe che si rivelano una "gabbia infernale", ma anche troppo scontata. Il dato è sin troppo sintomatico: escursione intra-day dei corpi nella trappola e candela con chiusura inferiore, anche a perfetto hanging man. Non c’è forza. Si potrebbe scendere duramente. Invero il pathos dura un giorno e mezzo: mercoledì già un po’ esaurisce e si sfoga con la peggiore chiusura della settimana che tuttavia non supera lo 1,50%, essendo stata limitata a un -1,32%. E nella discesa si appoggia a 7.100 punti precisi precisi, che è il livello di apertura e chiusura, delle candele rispettivamente del 12 (il famoso giorno del reversal intraday da +5%) e del 18 luglio… storia recente insomma e quando non si deve andare troppo lontano nella ricerca di livelli, il trading range è segnato… o quasi. E dunque – come si anticipava – se di flat si trattava, il flat non era chiuso, ma potrebbe reggere… Ora il Normal Range (di grado inferiore) per l’indice tedesco si colloca sempre tra il 7.255 e il "famoso" 7.352, un’area di 100 punti in cui sarebbe preferibile rientrare, pena lo spingersi verso 7.000 allora con un po’ di affanno e lì decidere il vero da farsi. |