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> Leading Articles > 20 Ottobre 2013 – La Pianta del Tè…
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… Ma Verrà la Volta, Verrà la Notte? Il “gioco” è sempre più giocato (appunto!) sulla sottile lama di una spesso pericolosa psicologia. Non è più tempo di “Guerra Fredda”. È infatti la “Guerra Finanziaria” ad essersi raggelata, affilata come lama. L’opposto di Fahrenheit 451, sebbene i pompieri occorreranno comunque! Ma se già ne scrivevo nell’autunno di cinque anni fa, a fine 2008 – ora, assumendomi appieno il rischio di passare un’ennesima volta per visionario e pazzo (ma i fatti mi stanno attribuendo una, certo cagionevole e valetudinaria, ragione) – ne sono ancor più arci-convinto in questo preciso momento. Nell’era del “No Tea, No Party-Once upon a Time in America” e, qui, Obama ha quasi davvero dovuto vestire i panni di uno scomodo (per lui) Clooney-DeNiro – ma allora occorreva anche dirgli di visitare il Lago di Como, prima della Toscana! – finalmente tutti hanno potuto mangiare il proprio pasticcino di fronte all’ultimo accordo-accrocchio, su questo fantomatico shut-down e tutto quel che ci girava attorno e intorno, quasi come la musica per Ivano Fossati. Tutto risolto (apparentemente!) dunque con il più classico dei Bubu Settete (come previsto, ma era sin troppo facile, per questa volta!), utilizzato per addomesticare i bimbi che – quanto a reazioni, ma non a psiche – ben ravvisano nel comportamento il capriccio e la stizza del risparmiatore medio e che non utilizza lo strumento (qual semplice “piccolo aiuto”, se non decisore irrevocabile ed unico!) della Technical Analysis. Se dunque il “pericolo ceiling-debt” è per ora scongiurato, come rimandato appare l’apparente spettro (ma sarà davvero uno spettro, così per come è dipinto?) del tapering, il mercato potrebbe ora essere davvero libero di esprimersi senza riserva alcuna. In realtà, ciò non è del tutto completamente (o assolutamente?) vero: il mercato e, in questo caso specifico, lo S&P500 è “stato libero” di fare quel che voleva e forse doveva, già per ben quattro anni e mezzo e può darsi che si proceda così, nello stesso modo, ancora per moltissimo tempo, tant’è che venerdì sera ha chiuso nuovamente sui nuovi record assoluti, spingendosi sino a 1.744,45 punti, ma non invalidando ancora la regola necessaria, per le Fibonacci Waves, a che un tal nuovo massimo risulti “specioso”, al pari dei due precedenti e già descritti appunto nel Chart of The Week di due settimane fa e sopra in link. Tuttavia, potrebbe sottostare invece un grosso pericolo e assai maggiore (di quei pochi punti che ancora mancano, al fine di avere una forte e vera accelerazione rialzista), nel lungo termine e ora sottovalutato, schivato, da ciascuno di noi: LA FORZA DELL’ABITUDINE! Il tapering si rinvia sempre, ma, qui, occhio all’ultima riunione FED presieduta da Zio Ben e che cadrà a Gennaio 2014: potrebbe giocare il ruolo di apripista per la subentrante Janet Yellen. Ma non credo sia questo il vero pericolo. Anzi, gli indici forse festeggerebbero ancor più la fine (riduzione, poi e invero) del forse un po’ troppo adusato QE (Quantitative Easing), proprio perché le borse mal digeriscono – soprattutto per lungo tempo – il “troppo facile” (too easy, appunto!): le borse, per loro intrinseca natura si cibano di ciò che più le aggrada e non accettano minestre preconfezionate, se non qual cura momentanea. E al debt ceiling è sempre e regolarmente posta una pezza… insomma una piccola falla di umidità nel soffitto, sull’orizzonte ottico della luna, alla quale si pone sempre la classica “toppa” che si “inquarta e incarta” come si preferisce. La mia previsione “socio-psicologica” è che verrà un giorno, in cui non sarà così. E non sarà rosa appesa al cielo… I modi non li posso certo conoscere. Gli Stati Uniti è ben difficile (al momento) che compiano – dunque provochino a cascata mondiale – un default, ma potrebbero sussistere molti più problemi nel raggiungere un accordo. Le Foglie del Tè potrebbero diventare di colpo (“sponsorizzate” ovviamente da qualche forza diretta interessata) molto più grandi e non pur ben piccole, per come appaiono ora. È anche vero che se si passasse il livello di a 1.754,80 punti indice (come indicato sul chart qui sotto riprodotto), tutto ciò per tanto tempo ancora non accadrà. L’importante è non farsi convincere che “sempre, sarà così”. La convinzione e l’abitudine – si sa – sono da sempre i due nemici psicologici più temibili, in borsa! Forse pochi e rari ne son consci, ma se soltanto uno di voi, oggi, ne prenderà breve coscienza, questo elzeviro finanziario, scritto da un “folle analista tecnico” sarà già servito a qualcosa e senza scomodare troppi studi sul “contesto coerente”! Pavia, 2013, October the 20th Messaggio Promozionale
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