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> Leading Articles > 13 Settembre 2013 – 'Concordiia' Italia?

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Ecco l'anticipazione di alcuni pezzi dell'intervista uscita questa sera stessa, sul sito Trend-online.

Sept. 2013, the 13th - “Concordia Italia”… Rotazione? (Intervista Completa)


Abbiamo incontrato ieri Valerio Peracchi, a oltre un anno dall’ultima intervista ufficiale (agosto dello scorso anno); dunque, insieme al noto e sempre più “ricercato” analista, abbiamo cercato di ricreare un quadro molto composito di quanto successo in questa prima parte di 2013, proiettandolo poi sulla parte finale dell’anno stesso.

Valerio Peracchi è autore del Libro L’Analisi Tecnica, edito Hoepli, 2007, oltre che ideatore della Fibonacci Waves Theory.






DOMANDA:       Bentornato davvero, Le devo davvero dire questa volta!
È stato forse il periodo di silenzio più lungo, da quando ormai aveva abituato i Lettori a interviste quasi mensili, da anni fino allo scorso…


RISPOSTA:       Altri tempi…
Lo so!
Tuttavia non è certo dipeso da me, ancor meno dalla mia volontà.
I Lettori del mio sito personale conoscono i miei doveri di “figlio unico” e, quando, proprio come nel mio caso, si giunge quasi all’intermedio dei “50” (grazie per gli Auguri anticipati!), gli stessi doveri si moltiplicano a dismisura.
E si splitta dunque il tempo tra diversi tipi di analisi.
Alcune di mercato, altre no…
In ogni caso non dica proprio così ;-)
Tra febbraio/marzo di quest’anno, siamo riusciti a realizzare quel webinar “introduttivo” sulle Fibonacci Waves, cui forse ne doveva seguire un secondo più dettagliato e specifico.
Rimasto negli intenti, per ora, ma almeno il primo è stato fatto, seppur con qualche difficoltà di trasmissione – ovvio – imputabile in toto a me stesso, per via delle sempre moltissime animazioni sparse nelle presentazioni di Power Point che preparo per divertire un poco gli spettatori.
Un semplice ma vero webinar, oltre a contenuti preziosi, dovrebbe anche rivelarsi un po’ “spettacolo”, per essere davvero attraente e non soltanto sterili parole, parole, parole…
Forse era un evento da organizzare “live”… ci pensi, ora sarei forse disponibile!


DOMANDA:       Intanto i mercati hanno continuato a muovere, ma la borsa italiana è ancora quasi al palo…
Se infatti prendessimo le performance partendo da un anno esatto fa, troveremmo, a un estremo, il Giappone con oltre un +60%, dall’altro, il Brasile con circa un -12%, e noi tra gli ultimi con uno stentato +7% (peggiore europea!)...
Come vede questa situazione, nella sua globalità?


RISPOSTA:       Quindi, si comincia da subito con i temi caldi?
Di Giappone e altro ne parleremo avanti, magari in conclusione di quest’intervista.
Possibile?
Sì, dài, suvvia, me ne arrogo io stesso il potere, in virtù (o forse vizio?) del libero arbitrio!

Per l’Italia non è stato comunque del tutto inutile questo periodo, quest’ennesimo anno, trascorso indubbiamente ancora in sostanziale laterale.
Si sono evitati nuovi minimi.
È trascorso tempo, un elemento importantissimo e fondante delle stesse Fibonacci Waves, e dunque ci si sta avvicinando ai prossimi set-up senza aver perduto ulteriormente terreno, ma anzi avendone recuperato un poco e cercando di mantenersi sopra 17.250/150, primo livello cruciale.
Vi sono poi stati momenti in cui tutto pareva esplodere (all’insù), altri in cui tutto sarebbe potuto implodere, verso quel processo d’involuzione finale del nostro indice (un po’ quanto paventato recentemente da Giorgio Squinzi per la nostra economia, a margine del recentissimo e ultimo rapporto Centro Studi di Confindustria).
Non si è verificato né l’uno, né l’altro scenario, sebbene io stesso – dopo il raggiungimento dei 17.600 punti (mio obiettivo di fine 2012) – avendo assistito a quel gennaio promettente, ero pronto a scommettere su un FTSE-Mib almeno – e come minimo!, – sopra quota 20.000 per fine 2013.
Siamo invece ancora a 17.500, raggiunta peraltro nuovamente proprio in questi giorni, in cui si è riusciti a tirare un po’ fuori la testa dall’acqua, oltre la linea di galleggiamento…
Non esiterei, infatti, a definire il 2013 come “un anno vissuto tutto in apnea”.
Ma davvero, e mai come in questo periodo, “non bisogna far di tutta l’erba” il solito e unico fascio.

Una cosa è certa: il nostro mercato, considerate le modalità della discesa, non potrà certo recuperare quanto perduto (tra il 2007 e il 2011) in un anno, neppure due/tre, come invece ha fatto l’America.
Anche arrivasse nuovamente a quota 24.000, sarebbe soltanto a metà del guado e forse neppure.
E già i 24.000 punti appaiono, da qui, dove siamo ora, quasi come un miraggio, sebbene le potenzialità per arrivarvi vi siano.
Ma come detto appena sopra, sarebbe compiuto il primo pezzo del cammino, verso quei 44.500 punti indice del maggio 2007…






Queste sono soltanto le due prime domande rivoltemi, con conseguenti risposte.
L’intera intervista è leggibile a questo link del sito Trend-online.

      P.S.       Nel week-end (laddove possibile, anche a richiesta)

alcuni temi potranno essere ancora e ulteriormente approfonditi.


Milan, 2013, September the 13th





Durante la stessa intervista, ho affrontato tanti altri temi, su “pressione” – sempre simpatica ed educata, debbo ammettere con il massimo dell’onestà – dell’ormai vecchio amico Davide Pantaleo.

Si è approfondito il discorso sulle possibilità o meno dell’indice FTSE-Mib, in un discorso prettamente tecnico e scevro dai futuri appuntamenti di quest’imminente autunno e che potranno accorciare o allungare alcuni “tempi di realizzazione” di taluni scenari che, in ogni caso, appaiono abbastanza (almeno, la maggioranza) già ben delineati.
Si è realizzato un piccolo focus su alcuni tra i più interessanti titoli componenti il FTSE-Mib, tra cui STM, per la quale, già nel week-end scorso, avevo accennato sulla pagina Facebook dedicata appunto alle FIBONACCI WAVES.
Non è stato il miglior titolo del listino, ma in una settimana in cui l’indice ha realizzato un +2,94% punti, STM ha ottenuto un più che decoroso 6,82%, risultando così il quinto best-performer del FTSE-Mib40 e con ottime prospettive per i prossimi mesi.

In seguito, si è parlato molto di S&P500 USA e del giapponese Nikkei (un tema, l’ultimo, che forse potrebbe tornare di attualità, in questi periodi).
Si è discusso anche un poco – qui, più a mo’ di volo pindarico – di borse degli Emerging Markets (non è forse una definizione desueta, quest’ultima, risalente ormai al secolo scorso?!?), con particolare attenzione per quella turca e quella indiana e con relativa valutazione del “rischio cambio”, elemento che quest’anno ha avuto un ruolo decisamente “incisivo” sulle performance di questo classe di asset.

Infine si è accennato al destino dell’€ contro $ e al futuro del Gold che sembra ormai decisamente avviato verso un descending trend di lungo periodo e che potrebbe ricondurlo addirittura sotto la quota dei 1.000$.

Potrebbe allora qui essere interessante vedere alcuni grafici, appunto relativi ai temi affrontati, in questa lunga intervista.

Con alcuni (due, per ovvie ragioni di spazio) avevo già cercato di “documentare” alcuni passi salienti dell’intervista, soprattutto quello concernente il rapporto di andamento tra il nostro indice FTSE-Mib e il tedesco DAX.
Qui allora potrà essere utile, cercare qualche altro spunto tecnico degno di nota e menzione.

Per questo motivo, tenterò brevemente di illustrare alcune tematiche e dinamiche dominanti, quali per:
•       Nikkei Index e
•       Gold Future,
i due asset che potrebbero avere, in un prossimo futuro, trend diametralmente opposti!






In questo grafico weekly è solamente riprodotta l’ultima onda ribassista (per vedere un grafico a più ampio spettro dell’indice nipponico, clicca qui), quella che poi ha contraddistinto un po’ tutti i mercati (anche il Giappone, pur già “affondato” in precedenza, non è riuscito a sottrarsi), da metà 2007 al Marzo del 2009.
Pur tuttavia, dopo di aver latitato nei pressi dei minimi per circa 3 anni e mostrando dunque, il movimento, caratteristiche assai similari all’attuale fase involutiva del FTSE-Mib, già dall’anno scorso, dai minimi di metà 2012 (in elllisse) è partito un fortissimo counter-trend, per ora soltanto di reazione; muove ancora e attualmente, infatti, in quello che le FW identificano in qualità di un Normal Lateral Outside Range.
Le sue stesse dinamiche (superamento molto veloce degli 11.400 e dei 14.030 punti) consentono però di identificarlo come un qualcosa di più di un mero rimbalzo.
La variabile determinante sarà proprio nel mantenimento (a livello di chiusura settimanale) degli appena ri-recuperati 14.030 punti, perduti durante la recentissima fase correttiva, la quale però non aveva indotto l’abbandono di quota 12.550.
Soltanto sotto di quest’ultima sarebbe in effetti vanificato tutto l’operato di questa Bull Phase, perdurante ormai da un anno, sebbene la vera impennata si sia prodotta a partire dal Novembre dello scorso anno (area ombreggiata e verticale).
Qualora invece il movimento proseguisse verso l’alto, già verso la fine di questo 2013 (ma con maggior probabilità, nei primi mesi del 2014), potranno essere ritoccati i massimi di metà 2007, in area 14.030, per poi allora puntare al primo vero natural target, raggiungibile, questo, nella seconda parte del prossimo anno…







In questo secondo grafico weekly è invece visualizzato l’intero movimento rialzista che ha investito il Gold Future, già dal principiare del nuovo millennio.
Il vero bullish trend rialzista, iniziò in realtà (dopo circa un anno e mezzo di accumulazione) nei primi mesi del 2001 e all’altezza dei 250$ per oncia, conducendo ai massimi di due anni fa esatti e addirittura alle soglie di quota 1.900$.
Da lì è iniziata, una fase (prima di distribuzione, in ellisse ombreggiata più grande e in alto) correttiva, sfociata nell’accelerazione ribassista, materializzatasi tra l’Aprile e il Luglio di quest’anno, accelerazione stessa, la quale, in un ultimo eccesso di sell-off, ha condotto anche alla violazione del livello fondamentale dei 1.260$, però poi subitaneamente recuperato, come evidenziato dalla zoomata che riproduce il movimento compreso nella piccola ellisse superiore e disegnata sui minimi appunto di Luglio.
Se ora, con un movimento più “ragionato” – insomma contraddistinto da un minore panic selling – quest’area dei minimi o, più precisamente dei 1.260/250$, fosse nuovamente abbandonata, allora la correzione potrebbe subire una seconda accelerazione ribassista (simile a quella descritta poc’anzi), le quotazioni del Gold potrebbero raggiungere “almeno” il livello degli 875$ e, ciò – appunto come fatto intuire – nella migliore delle ipotesi.
Cosa dovrebbe fare per evitarlo?
Un’impresa quasi impossibile (come appare nel momento in cui si scrive, cioè ora!) che dovrà sottostare almeno al rispetto di due condizioni essenziali.
•       1)       Non più perdere il livello dei 1.260/250$, fino al Maggio 2015!!!… e
•       2)       Se possibile, prima di tale data, portarsi nuovamente al di sopra di quota 1.560$.
In definitiva (pur nulla essendo impossibile sui mercati finanziari, portare a termine quella che appare quasi come una Mission Impossible…






Pavia, 2013, September the 15th




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