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> Leading Articles > 15 Luglio 2012 - Il Mito di Perseo e La Medusa
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Ovvero, la Forza di non Guardare! Gentili, nonché Attenti, Lettori, questa settimana il nostro appuntamento con gli Orizzonti Lontani dovrà necessariamente essere più didascalico e meno "grafico/tecnico", per via delle modifiche che si stanno apportando al sito, cercando al contempo di lasciar quest’ultimo completamente fruibile, per non farvi perdere nulla, nulla neppure delle peripezie "minuto per minuto", tick by tick del nostro mercato. E considerato che siamo alle prese con Caronte e con Minosse, si è creduto utile riscoprire il mito di Perseo (chissà che non sia poi davvero questo il nome del prossimo anticiclone? ;-), per cercare di dettagliarvi sul momento – certo epocale – che stiamo vivendo. È stata in effetti ancora una settimana travagliata, ma con gli indici USA finiti pressoché invariati (lo S&P500 e il DowJones) o di poco negativi (il Nasdaq100) e con gli indici europei invece molto "misti", con positivi DAX ed EuroStoxx50, quasi invariati il CAC40 (leggermente positivo) e il nostro FTSE-Mib (di un nulla negativo). Il tutto sempre condito di un € al limite del tracollo, ma che con quel minimo a quota 1,2150 potrebbe aver posto le basi per una mini-risalita (almeno). Tuttavia, ora occorre davvero guardare più in là di quello che è un banale risultato settimanale. Occorre decidere del nostro futuro in borsa e di come affrontarla nei prossimi (almeno) cinque anni, cinque anni in cui bisognerà comportarsi come il "nostro" Perseo. Per sintetizzarne il mito, si dirà che Perseo era figlio di Danae. E Danae era stata ricusata dal padre, il re Acriso (al quale una profezia rivelò che sarebbe morto per mano di questa figlia) e segregata in una torre e, con ella, anche lo stesso di lei figlio, Perseo appunto. Entrambi furono infine rinchiusi in una cassa e abbandonati alla deriva in mezzo alle onde, segnati alla morte, ma, grazie all’intervento di Zeus, riuscirono a salvarsi e furono accolti dal re Polidette, il quale in breve tempo s’invaghì perdutamente della bellezza di Danae. Danae era però soltanto accecata, quasi all’ossessione, dall’amore per il figlio Perseo e pertanto non ricambiava l’amore del re. A questo punto, quale soluzione per re Polidette se non liberarsi di Perseo stesso? Fu così che a questi fu chiesto dallo stesso re di portargli la testa della Gorgona Medusa, nella speranza che Perseo perisse nel tentativo, giacché mai nessun mortale era riuscito in una simil impresa e in questo modo la madre, priva dell’unico affetto della sua vita, avrebbe ceduto e l'avrebbe sposato. La leggenda tramanda che Medusa, una delle tre Gorgoni (Medusa, Euriale, Steno), unica alla quale il fato non avesse concesso l’immortalità, era un tempo tra le donne più belle. Poi la fanciulla fu trasformata in orribile mostro: le mani divennero rozzi pezzi di bronzo, il corpo ricoperto di scaglie, i denti simili a zanne di cinghiale e i capelli trasfigurati in serpenti. Ma era negli occhi l’arma vera e ferale della Medusa: chiunque n’avesse incrociato lo sguardo sarebbe stato trasformato in pietra. Persino Dante, attratto dal mito, ne scrisse nel IX canto dell’inferno (54-57): Volgiti indietro, e tien lo viso chiuso: che se il Gorgon si mostra, e tu il vedessi, nulla sarebbe del tornar mai suso. E Polidette confidava che tutto ciò sarebbe accaduto anche al giovane Perseo. Invece, in aiuto di Perseo accorsero gli dei, prima che questi partisse alla volta dell’isola delle Gorgoni. Perseo fu dotato di uno scudo lucente e ben levigato, attraverso il quale guardare riflessa la Gorgona, per evitare così di esserne pietrificato dallo sguardo, e di una spada taglientissima con cui decapitarla, atteso che le squame, di cui il corpo era ricoperto, erano dure come ferro e più. Giunto a metà percorso, presso le Ninfe, avrebbe dovuto ancora dotarsi di calzari alati per volare veloce nel regno della Medusa; di un elmo che avrebbe reso invisibile chiunque lo portasse; infine, d’una sacca magica nella quale riporre la testa di Medusa, una volta tagliata, poiché i suoi poteri non sarebbero venuti meno con la morte e i suoi occhi sarebbero stati ancora in grado di pietrificare. Così equipaggiato, raggiunse alfine l’isola delle tre Gorgoni. Le trovò addormentate e allora, come istruito dagli Dei, si avvicinò a Medusa, nel paesaggio scabro di uomini e animali che il suo sguardo aveva trasformato in pietre. Procedendo a ritroso e mirandola soltanto riflessa nello scudo lucente, non appena le fu vicino vibrò il colpo mortale che tagliò di netto la testa, mentre i serpenti tentavano ancora e in tutti i modi di avvolgerlo nelle loro spire. Presa la testa, la ripose immediatamente nella sua bisaccia, mentre dal sangue che sgorgava copioso nacque Pegaso, il magico cavallo alato che divenne il suo fido compagno. Le sorelle della vittima cercarono in tutti i modi di bloccarne la fuga, ma grazie all’elmo di Ade che lo rendeva invisibile e a Pegaso, riuscì a sfuggir via rapido da quell’isola tanto funesta. Inutile tacer che a Medusa e alla sua orrenda metamorfosi possa essere – a giusta ragione e nel lungo termine – paragonato il nostro FTSE-Mib, il quale dall’Ottobre 2009 ha iniziato quel "processo involutivo" del quale già si era accennato in passato. E, essere meno negativi nel breve termine, non significa nutrire forti dubbi sul medio/lungo termine. Col Chart of The Week, non a caso, si voleva evidenziare il rischio intrinseco nel nostro mercato ovvero quello del protrarsi di una snervantissima e lunghissima fase discendente/laterale, con sporadici ma altrettanto violenti rimbalzi. E se davvero si andasse alla "emulazione" del mercato giapponese, nel migliore dei casi (dando per iniziato nel 2000 il movimento correttivo), ci attenderebbero ancora cinque/dieci anni di travagli. Il primissimo set-up di lungo periodo passa infatti soltanto all’altezza del Dicembre 2014. Assai probabile allora che in questi due anni e oltre si proceda ancora a sussulti (come da frecce disegnate che non sono previsive di un trend, ma didascaliche allo stesso), sempre che non si violino i recenti minimi e, più in senso omnicomprensivo, area 12.600-300. Per converso, il segnale di un’uscita da questo stallo, arriverebbe con la violazione rialzista dei 17.250 punti. Dunque, sino a che si resterà nel trading range 12.500-17.250, il movimento potrebbe "pietrificare", proprio come gli occhi di Medusa. È qui allora che occorrerà essere astuti, sagaci e invincibili, al pari dell’eroe, forse per caso, Perseo! Su ogni rialzo – non c’è nulla da fare – occorrerà tirare di spada senza guardarsi indietro, limando un poco l’esposizione Italia. Soltanto così potrebbe sopraggiungere un Pegaso che ci trascini via dall’isola. Pegaso, sì, occorre per uscire vincitori da questi mercati. Le dichiarazioni adulatrici di questo e di quello invece non aiuteranno troppo e i mercati ce lo diranno loro stessi che stanno uscendo dall’empasse. A troppo adularli invece, si comporteranno come – se non una Medusa – una riottosa Bisbetica tutta da domare. Ciò tutto, non toglie che da domani si potrà riprendere a salire, come il finale di venerdì ispira… ma magari col solito ritmo da +3,5%, -3% e +2,5%… È proprio questo stridulo Canto Sirenaico e Ammaliatore a non dover annebbiare la vista… ma questa volta sarà una "coro" a chiamare quasi senza appello! … Sarebbe resa troppo facile la vita a Medusa, strega o fata, chissà… A interno sito i livelli di FTSE-Mib da monitorare per i prossimi cinque/dieci giorni di mercato, dunque da qui a fine mese. Pavia, 2012, July the 15th Tweet |