|
|||||
![]() |
> Book&Interviews > 19 Gennaio 2011- Peracchi vs. Prechter 2-0: solo Il Primo Tempo?
|
||||
Non Sei Registrato? User o Password dimenticate? ![]() |
19 Gennaio 2011 - Peracchi vs. Prechter 2-0: solo Il Primo Tempo?
Dottor Valerio, sa io sono un po' rompiscatole talvolta (e non me ne deve volere,), ma mi segno sempre tutto e noto che lo S&P500 USA ha raggiunto i 1.295 punti che lei ci aveva indicato a metà ottobre. Ci aveva detto senza mezzi termini che lì era un po' il punto cruciale di tutto. E dunque come siamo messi attualmente? Come siamo arrivati a questo obiettivo che allora potrebbe fare da trampolino di lancio? Prima di tutto tengo a dirle che lei svolge il suo giornalismo con una rara "leggerezza calviniana", soprattutto al confronto di molti suoi colleghi, del settore e non, dunque è soltanto un piacere per me, quando ne ho il tempo e aggiungo un "purtroppo" di troppo. Tuttavia, se ci diamo appuntamento a ogni livello topico, questa volta le dirò che lo S&P500 arriverà direttamente a 1.900 punti, così posso poi contare almeno su un anno ulteriore di silenzio! Naturalmente sto scherzando, ma gli ultimi periodi mi vedono sempre più impegnato con la elaborazione della mia nuova teoria: le Fibonacci Waves che sostituiranno, almeno in parte e per quel che mi riguarda, le più note Elliott Wave, così finalmente qualcuno potrà scrivere a maggior ragione che, se utilizzo le nuove, è perché le vecchie eran tutte una bufala (quanta mozzarella!) e non invece che le nuove sono semplicemente un miglioramento delle prime! Tante parole e fatti pochi; la gente molto spesso perde tempo a parlare, anziché studiare. In questo modo mi incuriosisce e mi spaventa al tempo stesso! Sto chiedendo (ma più che altro a me stesso) quale altra "diavoleria" mi sta tirando fuori! Lei davvero non dorme mai? Studio, studio con passione quello che faccio e il sonno diventa un diversivo. Ho elaborato un sistema di "proiezioni incrociate in riflesso e in espansione", un po' difficile da sintetizzare in quattro parole, ma ne parleremo a suo tempo. Ora veniamo al dunque, rispondendo alla sua domanda originaria. L'indice USA si è reso protagonista di un rialzo quasi senza soluzione di continuità, da fine agosto a oggi (partendo dai 1.040 punti), con praticamente una sola e breve sosta durante le prime sessioni di novembre. E in questi giorni (anzi, ieri sera) ha proprio toccato i 1.295 punti, che sono - lo ribadisco - un crocevia importantissimo, anche se per il vero il livello è un filo più sotto e dunque, sulla carta, lo avremmo già valicato. E se anche ora dovesse ritornare un poco indietro (una pur anche brevissima mini-correzione, fino ai 1.250 punti circa non mi stupirebbe affatto) prima di passare, avremmo una situazione tecnica del tutto inalterata e dove quanto detto sinora continuerebbe a essere perfettamente valido. La correzione mi è "chiamata" un attimo dall'atteggiamento del VIX (indice di volatilità) che non è ancora a riuscito a violare con la stessa decisione dell'indice, i minimi di aprile. In ogni caso, il superare poi definitivamente l'area tra 1.295 e 1.305 punti, darebbe una fortissima conferma a questo recovery trend (e uso questo termine per non parlare di bull market giacché in realtà non lo è o, se non altro, non ancora), in atto ormai da quasi due anni. A corollario di tutto ciò e infine vi è da sottolineare come il parentastro DowJones abbia già invece recuperato i massimi del 2000, a quota 11.750 circa, proiettandosi dunque verso quelli del 2009, appena sopra i 14.000 punti. Con quali obiettivi a questo punto? In questo modo ci daremmo un appuntamento tra la settimana del 20 giugno (un lunedì) e quella che finirà l'8 di luglio (ovviamente un venerdì). Molto probabilmente sarò in ferie. Che vuole?... Capita anche a noi, analisti tecnici! In quel periodo ho la sovrapposizione di due mirabili e fondamentali proiezioni temporali (il trend proseguendo consente di tarare meglio l'asse tempo) che corrispondono, in senso puntuale, a uno S&P500 a quota 1.532, dunque proprio esattamente sui livelli che furono i massimi del marzo 2000. È poi possibile che il movimento in atto prolunghi i suoi effetti anche sino a metà ottobre, ma dirle già sin d'ora dove potrebbe essere, questa volta mi risulta più difficile, nel senso che sarebbe anche possibile superare i vecchi massimi per quella data, oppure subire qualche ritardo nel trend e quindi dover shiftare verso quella data il raggiungimento del target di cui sopra. Tuttavia, per coloro che investono sul mercato americano, occorrerà prestare molta attenzione al dollaro ovvero al cambio. Attualmente il cross sembra destinato verso lo 1,3800 e abbastanza celermente, ma superasse quella soglia si aprirebbe un abbastanza palese scenario di indebolimento del dollaro che ha prima tappa verso lo 1,4400/1,4500, ma anche ben più su e la negazione di tutto ciò verrebbe soltanto da una violazione al ribasso dello 1,2750, già ora sin "troppo e tanto lontano". E si attende un deprezzamento anche per le altre valute? In un discorso globale al momento direi di sì, in attesa di verificare gli sviluppi immediati. Insomma, non credo possa ripetersi la congiuntura del 2010, per borse sempre attraenti, quali per esempio Turchia e Malaysia, dove anche la componente valutaria aveva aggiunto ulteriore sale alla performance. Lira turca e Ringgit malese, durante quest'annata potrebbero subire la controffensiva dell'Euro e altrettanto dicasi per la Rupia indiana. In una situazione interessante e da monitorare attentamente è lo Zloty polacco, motivo che potrebbe rendere attraenti le borse dell'Est europeo in genere. Al contrario, per coloro che posseggono già dollari una buona difesa potrebbe essere l'investire nel settore commodities. L'indice CRB ha fornito ampi segnali di risveglio e, dagli attuali, 335 punti, non faticherei a pensarlo a 370 come primissimo obiettivo. Ci sono ottimi ETC, quotati normalmente sul mercato italiano ed ormai anche ben liquidi che potranno essere scelti all'uopo: Silver (meglio del Gold), forse ancora in testa, sebbene nel breve possa soffrire insieme proprio all'oro, ma potrebbe essere un'ottima buying opportunity e con grano e cotone da non sottovalutare. Per il primo vi è un'ottima base di accumulazione che dagli attuali 800 potrebbe condurlo a circa 1.100; per il secondo si tratta soltanto di aspettare una prima e sostanziosa correzione, poiché il trend è ampiamente avviato. E infine vi è la grossa scommessa del Natural Gas... So bene di avere ancora pochissimo tempo a disposizione e di doverla lasciare ai suoi impegni. Dunque volevo concludere con un pensiero rivolto alla nostra Italia. Cosa pensa della situazione del mercato italiano? Saprà bene che in più o meno recente passato ne ho parlato sempre abbastanza male e non credo a torto, tantomeno per partito preso, per come talora mi è stata rivolta qualche "simpatica" accusa in questo senso. Non a caso a fine 2007, quando ero ancora estremamente possibilista sulle sorti degli USA, già titubavo molto per il nostro indice, allora e ancora sui 40.000 punti. E oggi ci troviamo mestamente a poco di più di metà del valore di allora e grazie a un colpo di coda arrivato proprio nelle ultimissime sedute. Tuttavia, le dirò molto francamente che ho un sospetto... Se riusciremo a tenere certi livelli (in primis 20.600/20.300) e a superarne altri, neppure molto lontani (in primis 22.600), almeno per la prima metà dell'anno il nostro indice potrebbe anche essere (e finalmente!) tra i migliori dell'Europa e performare sicuramente meglio del DAX. Il DAX ha un'importantissima scadenza ciclica per fine febbraio. Se per quella data non si trovasse oltre certi livelli potrebbe cominciare a soffrire un poco. Inoltre, mi esprimo in questo senso anche in relazione alla composizione settoriale di questi due indici. Infatti i comparti auto e industriale (di cui il DAX è più che fornito) che hanno sinora trainato il rialzo potrebbero cedere il passo al settore finanziario; in quel caso a beneficiarne sarebbe davvero il nostro FTSE-Mib e allora, per qualche titolo appartenente a questo comparto, si potrebbe iniziare ad attuare una sovraesposizione in portafoglio. Per struttura e solidità di grafico, direi che al momento Intesa-SanPaolo potrebbe far meglio di Unicredit, ma terrei anche in considerazione due titoli più propriamente del risparmio gestito, quali Azimut e Banca Generali. E degli altri titoli del nostro FTSE-MIB cosa mi può dire e quali le scelte giuste? Guardi, a ottobre le avevo indicato Saipem, Prysmian, Bulgari ed Exor: ebbene glieli ribadisco ancora oggi (la forza non si vende quasi mai!) e ora vi aggiungerei STM. Per Saipem i 44€ appaiono ormai nel mirino; per Prysmian, il superamento di area 14,50 potrebbe recare sicuro beneficio, per puntare verso i 19€; Per Bulgari attenderei l'esaurimento della fase correttiva di breve che potrebbe spingersi anche intorno a quota 7 e lì si dovrebbe entrare, con stop-loss a 6,70€; e analogo a Bulgari è il discorso per Exor, sebbene qui sia più intricato individuare un obiettivo correttivo da considerare in qualità di area di acquisto a basso rischio. Vi sarebbe un 21,50€, ma oggi sembra lontano. Infine STM sembra proprio ormai destinata a riproporci una quotazione double digit e in un medio-lungo termine il trend mi sembra molto ben avviato, tanto che il vero obiettivo, da qui a fine anno, potrebbe addirittura situarsi sui vecchi massimi del 2007 ovvero i 15€. A completare il portafoglio e per diversificare ancora aggiungerei sicuramente Diasorin (la new entry e unica davvero con prospettive insieme a Tod's) e Autogrill. Ottimo. Condensando abbiamo toccato davvero tanti temi. Io, con i lettori, non posso che ringraziarla per la sua disponibilità. Non si faccia attendere ancora così a lungo! Non glielo posso davvero promettere, ma mi impegnerò di prometterglielo! E buon trading a tutti i suoi lettori... and... Don't forget!... Take it easy! |